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Pronto Soccorso, chi soffre per tante ore deve essere RISARCITO | Questa la tabella con le cifre esatte, così chiedi il rimborso

Fila al Pronto Soccorso
Pronto Soccorso, incubo file – facebook – salernosera.it

Forse non tutti sanno le troppe ore di attesa al Pronto Soccorso potrebbero portare a un risarcimento, a determinate condizioni.

Quasi viene voglia di continuare a stare, piuttosto che andare al Pronto Soccorso italiani. In Italia purtroppo funziona così, un incubo ricorrente per migliaia di cittadini, costretti a ore e ore di sofferenza prima di ricevere cure adeguate.
Ma per molti, questa odissea potrebbe avere un risvolto economico positivo. Una recente interpretazione giurisprudenziale, infatti, sta aprendo la strada al risarcimento per i pazienti costretti ad attese ingiustificate e prolungate nelle strutture di emergenza.

Non si tratta più solo di un disagio, ma di una vera e propria lesione del diritto alla salute e all’assistenza tempestiva, che può tradursi in un danno risarcibile. La giurisprudenza più recente tende a riconoscere un danno da “attesa eccessiva” non solo in caso di aggravamento delle condizioni cliniche, ma anche per il mero disagio psico-fisico subito dal paziente e dai suoi accompagnatori.

Non esiste un tempo limite universalmente stabilito per definire un’attesa “eccessiva”, poiché dipende dalla gravità del caso (codice colore assegnato al triage) e dalle condizioni del paziente. Tuttavia, le sentenze finora emesse hanno iniziato a delineare un quadro più speficio, in una consuetudine di attesa superiori alle 4-6 ore per codici verdi o azzurri, mancanza di priorità o attese non gestite con priorità per codici gialli.

Come chiedere il risarcimento?

In presenza di questa attesa eccessiva al Pronto Soccorso, per avviare la pratica di risarcimento è fondamentale raccogliere una documentazione dettagliata. Che parte in primis dall’orario di arrivo in ospedale per arrivare a quello di visita vero e proprio. Nota bene, questi dati sono riportati sul foglio di triage. Ma non bastano da soli per il risarcimento.

Si deve essere una più completa documentazione con tutti i referti, le diagnosi e le eventuali prescrizioni mediche. Dei testimoni e una sorta di diario del tempo trascorso ad aspettare. Bisogna dimostrare gli eventuali danni subiti e portare tutti gli incartamenti a un legale specializzato in diritto sanitario o a associazioni a tutela dei diritti del malato.

Pronto Soccorso
Trappola al Pronto Soccorso – facebook – salernosera.it

Quanto si può chiedere?

Le cifre del risarcimento non sono fisse e vengono stabilite caso per caso dal giudice, tenendo conto di diversi fattori: il codice di priorità, la durata dell’attesa, le condizioni di salute del paziente all’arrivo e al momento della presa in carico, l’età, le eventuali patologie preesistenti e il grado di disagio subito. Così si passa dai 300 agli 800 euro per l’attesa di un codice giallo nel quale si va oltre le tre ore.

Dai 200 euro ai 600 per un codice verde per un tempo di attesa che varia dalle 3 alle 6; 150-400 per un Codice Azzurro per il quale si attende dalle 6 alle 8 ore prima di essere visita. Perché in Italia, ahinoi, funziona così col Pronto Soccorso.