UFFICIALE: Ci tassano pure il GELATO | Da oggi anche il cono ha la sua “accisa”: 5 euro a pallina

Annuncio choc: da oggi anche il cono gelato ha la sua accisa. A pallina, per di più. Tutto quello che c’è da sapere.

L’annuncio è di quelli che lasciano l’amaro in bocca, molto più di un gelato al limone senza zucchero. Sembra uno scherzo di cattivo gusto, e invece è tutto tristemente vero. Con un’entrata in vigore così repentina di questa accisa, è lecito chiedersi il motivo di una scelta tanto drastica, ovviamente impopolare.

Le prime reazioni non si sono fatte attendere, e come prevedibile, sono state un mix di choc e incredulità, rabbia e molta, molta ironia. Sui social impazzano già meme e battute sul “gelato per ricchi”, mentre le associazioni di categoria, dai gelatieri ai consumatori, promettono battaglia.

“È un colpo mortale per un settore che già fatica“, dichiara il presidente di un’associazione di gelatai artigianali, “e un’offesa ai consumatori che vedranno il loro piccolo piacere estivo trasformarsi in un lusso proibitivo”.

Al di là della battuta e delle pesanti critiche sui social, c’è da riflettere sul precedente che questa nuova accisa potrebbe creare. Se il gelato, simbolo della leggerezza e della spensieratezza, può essere tassato in questo modo spropositato, quali altri beni di consumo quotidiano potrebbero finire nel mirino? La paura è che sia solo l’inizio di una serie di micro-tasse che andranno a colpire le abitudini e i piaceri più semplici della nostra vita.

Incredibile ma vero

Proprio quando pensavamo di averle viste tutte, ecco l’ultima trovata per far cassa. Quella sul gelato non è una tassa ufficiale, ma comunque un salasso che farà rabbrividire e riflettere anche il più goloso dei golosi.

Ebbene sì, siamo arrivati a pagare 5 euro per una sola pallina di gelato. Se fino a ieri sognavamo un cono artigianale come un piccolo lusso accessibile, ora si trasforma in un vero e proprio investimento.

Dove avviene il salasso

Secondo ricerche di mercato si è arrivati a questa cifra senza senso in alcune gelaterie situate nei centri storici o nelle località turistiche più frequentate d’Italia. I negozianti mettono le mani avanti, spiegando così questa impennata assurda delle palline da gelato.

Solita questione dell’aumento dei costi di produzione, dati ovviamente dalle materie prime, ma anche dall’energia che si utilizzata e dalla logistica. Altri evidenziano un’offerta artigianale di alta qualità. La verità è che di questo passo si assisterà a un calo drastico delle vendite di gelati: un piacere accessibile, ora privilegio per pochi. Almeno nelle località turistiche.