Tra Napoli e Caserta nasce la PICCOLA DANIMARCA | Qui è tutto in perfetto ordine, manca solo la Sirenetta di Andersen

Aversa, città campana nota oggi per la sua vivacità e il suo patrimonio artistico, affonda le sue radici in una storia antica e affascinante, che ha avuto come protagonisti dei popoli forti e determinati.
Tra questi spiccano i Normanni, conosciuti anche come “uomini del Nord”, che lasciarono un’impronta profonda nel territorio aversano. La loro presenza in questa parte d’Italia non è solo una curiosità storica: è l’origine vera e propria della città di Aversa e di un’intera epoca che avrebbe cambiato il volto del Mezzogiorno.
I Normanni provenivano dalle regioni scandinave, in particolare dalla Danimarca e dalla Norvegia. Abili navigatori e guerrieri, tra l’VIII e il X secolo erano conosciuti in tutta Europa per le loro incursioni, ma con il tempo si trasformarono anche in colonizzatori e amministratori. Quando arrivarono in Italia meridionale all’inizio dell’XI secolo, lo fecero inizialmente come mercenari, al servizio dei vari signori locali e del papato. Col tempo, però, seppero approfittare delle debolezze politiche della zona, imponendosi come forza autonoma.
Fu proprio nel 1022 che i Normanni ricevettero Aversa come contea, grazie a un’assegnazione da parte del duca di Napoli, in accordo con il papa. È in questo contesto che nasce ufficialmente la prima vera città normanna d’Italia: Aversa. Il capostipite della dinastia, Rainulfo Drengot, ne fu il primo conte e si occupò di organizzare il territorio, fortificandolo e facendolo diventare il fulcro di un nuovo potere politico-militare nella regione.
Aversa non fu solo una base militare: divenne rapidamente un centro religioso e culturale. I Normanni promossero la costruzione di chiese, conventi e palazzi, molti dei quali sono ancora visibili nel centro storico cittadino. La cattedrale di San Paolo, ad esempio, è uno dei simboli della loro eredità. L’impianto urbanistico stesso della città, con le sue fortificazioni e la sua struttura a cerchi concentrici, riflette lo stile delle città normanne del nord Europa.
Da Aversa al Sud l’espansione normanna
Dal punto di vista politico, l’insediamento di Aversa fu il trampolino di lancio per l’espansione normanna in tutto il Sud. Da qui partirono le campagne militari che portarono alla conquista di Capua, Benevento, Salerno, fino alla creazione del Regno di Sicilia sotto Ruggero II. In questo processo, Aversa mantenne a lungo un ruolo centrale, diventando anche sede vescovile e ospitando importanti ordini monastici.
La presenza normanna trasformò in maniera radicale il territorio: introdussero un nuovo modello feudale, importarono usanze culturali e giuridiche, e lasciarono tracce visibili anche nell’arte e nell’architettura. Persino alcuni tratti del dialetto locale potrebbero avere lontane influenze di quel passato.
Il ricordo di un’epoca gloriosa
Oggi Aversa conserva il ricordo di quell’epoca gloriosa in molte delle sue tradizioni e nei monumenti che punteggiano il suo centro storico. Ma, soprattutto, mantiene viva l’identità di prima capitale normanna d’Italia, un titolo che la distingue e la rende un punto di riferimento nella comprensione della storia del Meridione.
Passeggiando tra i suoi vicoli antichi, si percepisce ancora l’eco di quei guerrieri del Nord che, giunti da terre lontane, seppero costruire una nuova patria nel cuore della Campania.