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In Campania ora si fa sul serio: SGOMBERI immediati e carcere fino a 7 anni | La stretta che spaventa tutti

Appartamenti
Nuova stretta sulle occupazioni abusive – pexels – salernosera

L’Italia si prepara a un cambio di passo decisivo nella lotta contro le occupazioni abusive degli immobili con il Decreto Sicurezza, approvato definitivamente dal Senato

Sono stati 109 i voti favorevoli, 69 i contrari e un’astensione: il Decreto introduce modifiche sostanziali al Codice Penale e al Codice di Procedura Penale che interesseranno tutto il territorio nazionale, non limitandosi a specifiche regioni ma estendendo la propria efficacia da Nord a Sud del Paese. Il cuore della riforma risiede nell’introduzione dell’articolo 634 bis del Codice Penale, che definisce il nuovo reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”. Questa fattispecie criminosa prevede una sanzione particolarmente severa: la reclusione da due a sette anni, una cornice edittale più rigida rispetto al tradizionale reato di invasione di terreni o edifici previsto dall’articolo 633.

La nuova normativa colpisce chi, attraverso violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui o le sue pertinenze, oppure impedisce il rientro nello stesso immobile del proprietario o di chi lo detiene legittimamente. La portata della norma si estende anche a chi si appropria dell’immobile con artifici o raggiri, chi cede ad altri l’immobile occupato, e persino a chi si intromette nell’occupazione o riceve denaro per facilitarla.

Parallelamente all’inasprimento delle sanzioni penali, il decreto introduce procedure semplificate e accelerate per la reintegrazione nel possesso degli immobili occupati abusivamente. L’articolo 321 bis del Codice di Procedura Penale stabilisce un nuovo iter d’urgenza che agevola l’intervento delle forze di polizia e accelera significativamente i tempi di sgombero.

Strumenti più incisivi alla Polizia

In caso di denuncia per occupazione abusiva, già nella fase preliminare dell’azione penale, il magistrato può emettere un decreto motivato per lo sgombero degli spazi occupati su richiesta del pubblico ministero. Quando si tratta dell’abitazione principale del denunciante, gli ufficiali di polizia giudiziaria possono intervenire immediatamente, recandosi sul posto e imponendo il rilascio immediato dell’immobile se sussistono ragioni fondate per ritenere l’occupazione arbitraria.

La riforma conferisce alle forze di polizia strumenti operativi più incisivi. In caso di accesso negato, resistenza, rifiuto di eseguire l’ordine di rilascio o assenza dell’occupante, gli ufficiali di polizia giudiziaria possono procedere coattivamente previa autorizzazione del Pubblico Ministero, anche ottenuta per via telematica. Questa innovazione mira a eliminare i lunghi tempi di attesa che spesso caratterizzavano i procedimenti giudiziari tradizionali.

La portata nazionale del decreto rappresenta una risposta uniforme a un fenomeno che interessa l’intero territorio italiano, dalle grandi metropoli del Nord alle città del Sud. Le occupazioni abusive rappresentano infatti un problema trasversale che tocca tanto i centri urbani delle regioni più industrializzate quanto le aree del Mezzogiorno, creando tensioni sociali e compromettendo il diritto di proprietà.

Polizia
Più potere alla polizia – pexels – salernosera

Un’approvazione tra le discussioni

L’approvazione non è avvenuta senza polemiche e accese discussioni parlamentari. I sostenitori della riforma sottolineano la necessità di tutelare efficacemente il diritto di proprietà e di garantire tempi ragionevoli per il recupero degli immobili. I critici, invece, esprimono preoccupazioni per l’impatto sociale delle misure, particolarmente in situazioni di disagio abitativo.

Il decreto rappresenta indubbiamente un punto di svolta nella gestione delle occupazioni abusive in Italia, introducendo strumenti più severi e procedure più rapide che interesseranno uniformemente tutto il territorio nazionale, modificando sostanzialmente l’approccio giudiziario e operativo a questa problematica.