Alle porte di Napoli si cela il PAESE DEI RECORD | Ci vai e ti accorgi che anche il caffè è da primato mondiale
Tra ville storiche, paesaggi mozzafiato e primati ferroviari: un angolo d’Italia vicino a Napoli ha scritto la storia del progresso mondiale.
Appena fuori dai confini della città di Napoli c’è tanto da scoprire: il fascino di Partenope si allarga fino a comprendere anche il tratto che va verso Portici, Ercolano e Torre del Greco.
Il paesaggio suggestivo è intervallato da ville storiche e giardini aristocratici ed è reso incantevole dalla presenza del Vesuvio alle spalle e dalla vista del Golfo che si chiude tra le scogliere della Penisola Sorrentina e l’isola di Capri.
Chi visita queste zone non può che restare colpito dal raro connubio tra natura, storia e architettura che testimonia un passato perfettamente integrato nel contesto presente.
Non tutti sanno, però, che oltre a rappresentare uno degli scorci più celebri e celebrati del Mediterraneo, questa zona campana è anche il punto da cui è cominciata una rivoluzione tecnologica che ha cambiato le sorti del mondo.
La prima linea ferroviaria d’Italia è sorta a Napoli: un viaggio di 9 minuti
Proprio qui, nel cuore del Regno delle Due Sicilie, è nato uno dei record più sorprendenti della storia italiana: la prima linea ferroviaria del Paese. Era il 3 ottobre 1839 quando da Napoli partì il convoglio inaugurale diretto a Portici, composto da nove carrozze e trainato dalla locomotiva “Bayard”, ribattezzata “Vesuvio”.
Il progetto, fortemente voluto dal re Ferdinando II di Borbone, fu portato avanti dall’ingegnere francese Armand Bayard de la Vingtrie, che ne intuì l’utilità strategica per i trasporti militari e commerciali. Il treno impiegò appena nove minuti e mezzo per coprire i 7.406 metri fino alla stazione del Granatello. All’arrivo del convoglio era presente lo stesso Re, che attendeva sotto un padiglione addobbato con velluti e arazzi. L’entusiasmo fu immediato e la linea ferroviaria registrò 85.000 viaggiatori nei primi 40 giorni.
Il Museo di Pietrarsa: la testimonianza vibrante dell’avanguardia ferroviaria di Napoli
Nel 1841 iniziarono le attività delle officine di Pietrarsa, destinate alla produzione di locomotive e vetture, come riportato da OrcaLoca.it. Lì, lungo la linea che da Napoli si dirama verso Salerno e Avellino, si è scritto un altro record: quello della meccanica ferroviaria italiana. Le officine, nate per sostenere l’espansione della rete ferroviaria, furono per anni il cuore pulsante dell’industria del Regno.
Oggi quell’area ospita il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, considerato il più importante d’Italia per la presenza di reperti di grande valore culturale. Negli stessi ambienti in cui si sperimentavano tecnologie all’avanguardia per l’epoca, si conservano carrozze storiche, locomotive e macchinari del tempo che fu.