Home » Anche la Campania ha il suo CHIANTI | Immerso nel verde, qui il vino è un’opera d’arte: la Gioconda del Sannio

Anche la Campania ha il suo CHIANTI | Immerso nel verde, qui il vino è un’opera d’arte: la Gioconda del Sannio

Vino Chianti
Solopaca è famosa per il suo vino – pexels – salernosera

Solopaca è uno di quei piccoli borghi italiani che sorprendono per la loro bellezza tranquilla e il patrimonio nascosto.

Si trova in Campania, nel cuore del Sannio beneventano, incastonato tra le colline ai piedi del massiccio del Taburno. Basta arrivare qui per rendersi conto che non è solo un punto sulla mappa: è un luogo dove il tempo sembra rallentare, dove storia, natura e tradizioni si intrecciano con armonia.

Il nome, già di per sé curioso, ha origini antiche e incerte. C’è chi lo fa risalire al latino Sol Opacus, che significherebbe “luogo poco soleggiato”, e chi invece preferisce la versione sub pago, cioè “villaggio sotto il monte”. In entrambi i casi, si fa riferimento alla posizione geografica, protetta e ombrosa, che ancora oggi dà al paese un senso di quiete e raccoglimento.

Le prime tracce di insediamenti umani in zona risalgono addirittura all’epoca preistorica, ma è nel Medioevo che Solopaca comincia a prendere forma, soprattutto quando i terremoti e le incursioni saracene costringono gli abitanti della vicina Telesia a cercare rifugio più in alto, dando vita a nuovi nuclei abitati. A partire dal Cinquecento, il paese diventa feudo della potente famiglia Ceva Grimaldi, che costruisce il Palazzo Ducale e lascia un’impronta forte nella storia locale.

Passeggiare oggi per le vie di Solopaca significa fare un viaggio nel tempo. Si incontra il ponte Maria Cristina, voluto da Ferdinando II nel 1835, che attraversa il fiume Calore. Poco più in là si può visitare il santuario della Madonna del Roseto, nato da un’antica abbazia benedettina e diventato oggi uno dei principali luoghi di culto della zona. La religiosità popolare qui è ancora molto sentita, così come la memoria storica, che rivive anche grazie alla biblioteca comunale intitolata a Stefano Cusani, studioso locale, e al Museo Eno-Gastronomico, che raccoglie testimonianze preziose della vita contadina di una volta.

La fama è dovuta al vino

Ma se c’è una cosa per cui Solopaca è conosciuta ben oltre i confini regionali, è il vino. Qui la viticoltura è un’arte antica, tramandata di generazione in generazione. Le colline che circondano il paese sono punteggiate di vigneti ordinati, da cui si ricavano vini DOC apprezzati in tutto il mondo.

Tra questi spiccano il Solopaca Rosso e il Bianco, prodotti con uve Sangiovese, Aglianico, Piedirosso e Trebbiano, solo per citarne alcune. Ogni settembre il paese celebra questa tradizione con la Festa dell’Uva: carri allegorici addobbati con grappoli, cortei in costume e degustazioni animano le strade, in un’atmosfera di festa che coinvolge tutti, abitanti e visitatori.

Vigneto
Vigneto – pexels – salernosera

Uno scrigno di bellezza

Chi arriva a Solopaca per la prima volta rimane colpito da questa miscela di semplicità e ricchezza. Non ci sono grandi monumenti o folle di turisti, ma proprio per questo l’esperienza è autentica. Ci si sente accolti, parte di un luogo vivo, che ha saputo valorizzare la sua storia senza perdere l’anima.

E tra un bicchiere di vino, una passeggiata nei vicoli e un’escursione nel Parco del Taburno, ci si accorge che Solopaca è molto più di un comune del Beneventano: è un piccolo scrigno di bellezza italiana.