Home » Non così lontano da Caserta è stato scoperto il PAESE DEL DIAVOLO | C’è chi trema dalla paura e chi muore dalla voglia di andarci

Non così lontano da Caserta è stato scoperto il PAESE DEL DIAVOLO | C’è chi trema dalla paura e chi muore dalla voglia di andarci

Impronte
Tora e Piccilli è famoso per le Ciampate del Diavolo – pexels – salernosera

Nel cuore verde della Campania si trova un piccolo borgo dal nome doppio e curioso: Tora e Piccilli.

Ma non lasciatevi ingannare dalla sua apparente tranquillità. Questo paesino ospita uno dei siti preistorici più incredibili d’Europa: le famose Ciampate del Diavolo.

A prima vista, potrebbe sembrare solo una leggenda popolare. E in effetti, per secoli gli abitanti hanno creduto che quelle impronte impresse nella roccia fossero il segno del passaggio del diavolo in persona, in fuga o in cammino chissà verso dove, sulle pendici di un antico vulcano. Oggi però sappiamo che non era il diavolo a camminare sulla lava, ma molto più probabilmente un nostro antenato.

Le impronte – o meglio, le “ciampate”, come si dice in dialetto – sono infatti state lasciate da ominidi circa 350.000 anni fa. Si tratta probabilmente di esemplari di Homo heidelbergensis, una specie umana arcaica che visse in Europa molto prima dei Neanderthal.

In un momento successivo a una violenta eruzione del vulcano di Roccamonfina, quando la colata di fango vulcanico si era appena solidificata ma era ancora morbida, qualcuno – o più di uno – ha camminato su quel pendio. E, senza saperlo, ha lasciato una firma eterna nella storia dell’umanità.

Un paesaggio affascinante

Oggi si possono vedere tre piste di impronte. Una segue un percorso quasi a zig-zag, come se la persona stesse scendendo con attenzione. Un’altra racconta un momento di difficoltà: chi camminava scivolò, lasciando impressi non solo i piedi ma anche le mani e perfino i polpacci. È come se il tempo si fosse fermato proprio lì, cristallizzando un inciampo di 350 millenni fa.

Il paesaggio in cui tutto questo è immerso è altrettanto affascinante: boschi di castagni e noccioli, un’aria pulita che sa di antiche stagioni, sentieri che si arrampicano tra i vulcani spenti. Dal centro storico di Tora e Piccilli, con la sua torre normanna restaurata, si può partire per una passeggiata che porta direttamente al sito.

Eruzione vulcanica
Eruzione vulcanica – pexels – salernosera

Oggetto di studio

E oggi? Dopo decenni di oblio, le Ciampate del Diavolo sono diventate oggetto di studio e valorizzazione. L’Università di Padova, con il professor Paolo Mietto, le ha studiate a fondo, e la rivista scientifica Nature ne ha parlato come di una scoperta epocale. Il sito è stato protetto e reso visitabile con percorsi guidati, e nei fine settimana si organizzano escursioni naturalistiche per famiglie, studenti e appassionati.

Passeggiare lì è un’esperienza che mette i brividi: cammini accanto a chi, mezzo milione di anni fa, ha fatto lo stesso. Magari con lo stesso timore, la stessa curiosità, la stessa voglia di esplorare. E forse, a guardare bene, quelle orme raccontano qualcosa anche di noi.