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A Salerno tutti la chiamano l’ARABA FENICE della Campania | Questo posto è risorto un sacco di volte, ora è magnifico

Araba Fenice
Araba Fenice- Foto di Atahan Demir da Pexels- SalernoSera.it

Un territorio modellato dall’acqua, dalla storia e da mille rinascite: ecco qual è il paese campano che ha avuto la forza di ricominciare.

Ai piedi del monte Saro, si trova Sarno, comune dell’Agro Nocerino in provincia di Salerno che negli anni ha conosciuto mutamenti profondamente bui.

Il paese è passato da essere feudo longobardo a fulcro industriale, da scenario di tragedie naturali a simbolo di rinascita per l’intera Regione.

Il luogo prende il nome dal fiume Sarno, che la attraversa e che fin dall’antichità ha attratto popoli e civiltà, dagli Etruschi ai Romani.

Proprio questi ultimi lasciarono qui le tracce di un imponente acquedotto e di un teatro ellenistico, ancora oggi visitabili in località Mura d’Arce.

Cosa vedere a Sarno: le tracce architettoniche di Etruschi e Romani

Sono tante le cose da vedere a Sarno, come il castello voluto da Arechi II nell’VIII secolo che ha segnato l’avvio del primo nucleo abitato, come riportato da IlTurista.info.it. Questo si è evoluto nel tempo fino a diventare una cittadina vitale e articolata, ricca di storia e patrimonio culturale. Il cuore sacro di Sarno pulsa in due luoghi simbolo. Il primo è la Concattedrale di San Michele Arcangelo, eretta nel 1066 e oggi visibile nella veste barocca che le fu conferita nel XVII secolo. L’interno, a navata unica, ospita otto cappelle laterali e un soffitto ligneo a cassettoni decorato con ventuno tele dedicate alle apparizioni dell’arcangelo.

Poco distante, immerso nella suggestione del paesaggio fluviale, si trova il Santuario della Madonna della Foce, costruito intorno all’anno Mille. Secondo la tradizione, la Vergine apparve qui ad alcune donne lungo il fiume, motivo per cui la chiesa venne edificata proprio in quel punto. Restaurata più volte, anche a seguito di eventi naturali come l’eruzione del Vesuvio, conserva al suo interno una statua lignea della Madonna Incoronata e otto cappelle votive.

Sarno
Sarno- Foto di Donald Tong da Pexels-SalernoSera.it

Dalla tragedia alla rinascita: come Sarno ha affrontato le difficoltà

Sarno offre anche spazi visitabili dedicati all’arte e alla memoria. Il Teatro Luigi De Lise, struttura moderna di 5.000 mq, è oggi il fulcro della vita culturale locale. Poco distante, il Museo Archeologico della Valle del Sarno, ospitato nel seicentesco Palazzo Capua, custodisce corredi funerari delle necropoli protostoriche e ricostruzioni di tombe policrome.

Il paese in provincia di Salerno è un simbolo di resilienza e rinascita. Sono tante le volte in cui la comunità ha dovuto rimboccarsi le maniche e ricominciare daccapo: dalla frana del 1998, che costò la vita a 160 persone, all’inquinamento del fiume Sarno, per cui si auspica una bonifica definitiva. Eppure, tra le sagre tradizionali, come quella della Porchetta a Lavorate, e le celebrazioni patronali dell’8 maggio, l’ambiente continua a rinnovarsi, proprio come un’Araba Fenice.