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Ma quale Firenze, la vera CITTÀ DI DANTE si trova in provincia di Napoli | Non incontri Beatrice ma tanto altro

Dante Alighieri
Dante Alighieri- Foto di Mike Kit da Pexels -SalernoSera.it

Tra i posti in Campania che meritano una visita c’è sicuramente questo luogo ricco di bellezza, cultura e tanta tanta storia con un pizzico di leggenda.

Non occorre varcare le porte di Firenze per sentirsi immersi nella storia o per lasciarsi suggestionare dal fascino letterario di un nome.

A Lettere, comune in provincia di Napoli, basta alzare lo sguardo verso la valle del Sarno per scorgere un’imponente fortezza che domina il paesaggio.

Fondata in epoca imperiale, Lettere prende probabilmente il nome da “Lattaro”, poi evoluto foneticamente in quello attuale, che inevitabilmente fa sorridere.

Il pensiero corre immediatamente a Dante Alighieri, Sommo Poeta della letteratura italiana, motivo di vanto e orgoglio per la cultura della Penisola.

Il castello e la struttura medievale di Lettere, esempio di storia e cultura in Campania

In questo splendido angolo di Campania ciò che si incontra ha poco a che vedere con la Divina Commedia, ma molto con l’architettura militare, la vita contadina e l’ingegno commerciale della Repubblica Amalfitana. Il Castello di Lettere, infatti, venne costruito probabilmente per volontà di Masone I, in epoca altomedievale, proprio per difendere le rotte commerciali che solcavano il Golfo di Napoli. Dalla fine del X secolo, la rocca ospitava un vero villaggio fortificato, con abitazioni, orti e botteghe distribuiti lungo un dedalo di vicoli interni. Vi era anche una chiesa, elevata a sede vescovile nel 987, sotto l’autorità dell’Arcivescovado di Amalfi, come riportato da GrandeNapoli.it. La cattedrale, arricchita successivamente da un campanile a quattro piani in tufo rosso e verde, è un esempio raffinato dello stile amalfitano.

Con l’arrivo dei Normanni, il castello fu dotato di ponte levatoio e mura rinforzate, mentre sotto Federico II, durante la dominazione sveva, si trasformò in un punto strategico perfettamente in linea con le esigenze imperiali. Nel 1263, Riccardo Filangieri avviò la costruzione del mastio e di una torre ulteriore, contribuendo a definire l’attuale forma trapezoidale. La Torre del Grano, invece, serviva come granaio ed è oggi sede di un interessante museo archeologico.

Castello
Castello- Foto di Oussama Bergaoui da Pexels-SalernoSera.it

Il Museo Archeologico di Lettere: testimonianze di un passato molto importante

Oggi Lettere è una meta che merita una visita lenta, soprattutto in primavera, quando il verde si mescola ai colori del tufo e l’aria profuma di storia. All’interno della Torre del Grano, il Museo del Parco Archeologico espone reperti emersi dagli scavi avviati nel 2007: ceramiche, utensili in bronzo e resti animali che raccontano la quotidianità del villaggio, i suoi traffici, le sue abitudini alimentari.

Il fascino del luogo risiede anche in ciò che è riemerso solo di recente. Sono state scoperte strutture domestiche articolate, magazzini, tracce di un’economia vivace e organizzata, segni tangibili della presenza amalfitana. Lettere, con il suo castello che custodisce secoli di civiltà, non ha bisogno di Beatrice: basta il panorama per sentirsi in Paradiso.