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Niente da fare per Napoli, la CITTÀ DELLE ANGUILLE è a Salerno | Le trovi in tutte le case: da Natale a Ferragosto

Anguilla - foto animalia bio - salernosera.it
Anguilla – foto animalia bio – salernosera.it

Le anguille sono da sempre uno dei simboli iconici delle acque e della Campania. Qui, però, si attesta il primato della provincia di Salerno.

In Campania si dice che se un’anguilla ti guarda dritto negli occhi, è Natale. E in effetti, pochi animali sono così evocativi delle tradizioni festive di questa regione come lei, sinuosa e scivolosa regina delle tavole campane.

Ma non fatevi ingannare dal suo aspetto un po’ inquietante. L’anguilla, cucinata come si deve, è pazzesca per il suo mix di sapore e storia. Una portavoce squamosa di una cultura gastronomica che non teme né spine né pelle coriacea.

Durante le festività, soprattutto nella zona del napoletano e del casertano, l’anguilla fritta o arrostita non deve mai mancare, sarebbe un sacrilegio. La si trova viva nei mercati il 23 dicembre, annodata come una cravatta mal riuscita, a ricordare che la cena della vigilia ha le sue regole. Niente carne, solo pesce. E più il pesce è complicato da cucinare, più sa di tradizione.

L’anguilla a tavola, non manca mai

Ma l’anguilla campana non è solo un piatto. Infatti, i nonni e gli zii, ne parlano sempre con grande nostalgia dei tempi passati. C’è chi giura che, per insaporirla davvero, bisogna farla “stancare” prima in acqua e sale, e poi parlarle piano, come si fa con i cavalli nervosi.

Le versioni locali abbondano. In agrodolce nell’avellinese, con le erbe di macchia nel salernitano, fino alla “suffritt’ e capitone”, dove si trasforma in una piccola epopea culinaria a base di pomodoro, cipolla e pazienza. Ma allora, qual è questa città di Salerno che si mette in condizione di essere considerata superiore a tutte per il numero di anguille? Scopriamola subito.

Vallo della Lucania - foto wikimedia commons - salernosera.it
Vallo della Lucania – foto wikimedia commons – salernosera.it

La città delle anguille in Campania

E poi c’è lei, Angellara, frazione del comune di Vallo della Lucania, che non è solo un nome curioso, ma un titolo nobiliare conquistato sul campo o meglio, nel fiume. Dal 1911, questo borgo di Salerno ha adottato il nome in onore delle sue abbondanti anguille, che pare sgusciassero fuori anche dai rubinetti (forse esagerano, ma il folklore è questo).

Oggi Angellara è un piccolo scrigno di case in pietra, vicoli stretti e racconti scivolosi, dove l’anguilla non è solo cibo, è un’identità. Un luogo dove, se chiedi un “pesce qualunque”, rischi di offendere una lunga stirpe di pescatori orgogliosi.