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Campania, rischio povertà sempre più incombente: i dati che testimoniano il trend negativo

Portafoglio vuoto (Pexels) - salernosera.it
Portafoglio vuoto (Pexels) – salernosera.it

A certificare questa situazione sono i dati Eurostat. Molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese e comprare i beni essenziali

La popolazione della Campania è sempre più a rischio povertà, o meglio una parte di essa. La testimonianza implacabile arriva dai dati raccolti e pubblicati da Eurostat su questa delicata tematica, con particolare riferimento ai minori.

Partendo dal generale in Europa la media dei ragazzi con meno di 18 anni che vivono in famiglie con un reddito inferiore al 60% di quello mediano è 24,2%. Di fatto c’è da registrare un lieve calo rispetto al 24,8% del 2023.

Stando a quanto riportato da ilroma.net per i bambini tra i 6 e gli 11 anni il rischio cala dal 26,4% al 25,9%. Per gli over 60 invece la situazione è leggermente migliore e la percentuale si attesta al 20,6%.

Complessivamente in Italia le persone a rischio povertà o esclusione sociale prendendo solo in considerazione l’anno solare 2024 è del 23,1% in aumento rispetto al 22,8% del 2023. Purtroppo in Campania la situazione è ancor peggiore.

I dati riguardanti la nostra regione

Basti pensare che le persone a rischio povertà nella nostra regione rappresentano il 35,5% della popolazione totale. E non consola il lieve miglioramento rispetto alla rilevazione del 2023 che si era chiuso con il 36,1%. Nemmeno il fatto che i dati della Calabria siano ancora più catastrofici (37,2% nel 2024 a fronte del 40,6% del 2023) è rassicurante.

A ciò vanno aggiunti i numeri in merito alle persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa, con impieghi per meno del 20% del tempo libero. Nel 2024 sono stati circa 9,2% i campani in questa condizione. Passando ai minori il tasso di povertà a livello nazionale è in lieve calo tra gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni. In termini numerici è passata dal 28,6% al 27,9%.

Povertà (Pexels) - salernosera.it
Povertà (Pexels) – salernosera.it

Il problema della grave deprivazione

Il punto cruciale però è la grave deprivazione materiale. Questa verifica quando un nucleo familiare non è in grado di affrontare le spese considerate essenziali come riscaldare la casa o mangiare le proteine almeno ogni due giorni. Per l’UE ciò si traduce nell’incapacità di sopperire a spese impreviste o di permettersi di pagare per una vacanza settimanale lontano da casa almeno una volta all’anno.

Nel computo vanno messi anche arretrati di pagamenti vari e la possibilità di potersi permettere un pasto con carne, pollo o pesce (o un equivalente vegetariano) per 3-4 giorni a settimana. Dunque, un quadro non propriamente roseo. Di fatto potrebbe ulteriormente degenerare qualora non si adottino delle strategia volte a fermare questa crisi ormai sempre più profonda.