È successo ancora | SCUOLE CHIUSE IN CAMPANIA, la decisione arriva come un fulmine a ciel sereno: scatta la rivolta dei genitori
Un’altra chiusura improvvisa delle scuole sconvolge l’assetto di fine anno scolastico: studenti in vacanza anticipata, ma le famiglie protestano.
Con l’avvicinarsi del referendum abrogativo nazionale previsto per l’8 e 9 giugno 2025, molte scuole italiane, comprese quelle campane, stanno per chiudere i battenti.
La sensazione diffusa è quella di una vacanza anticipata rispetto alla normale conclusione dell’anno scolastico prevista proprio in questo periodo dell’anno.
La decisione, stabilita dal Ministero dell’Interno, si applica agli istituti scolastici individuati come sedi di seggio.
Questi edifici dovranno essere disponibili già dal pomeriggio di venerdì 6 giugno fino all’intera giornata di martedì 10 per le operazioni di voto e scrutinio.
Scuole chiuse per il referendum: quanto dura la sospensione e le conseguenze sulla fine dell’anno scolastico
In Campania, dove la chiusura delle scuole è prevista per sabato 7 giugno, la sospensione delle lezioni interesserà quindi l’ultima fase utile per verifiche, recuperi e attività conclusive. L’impatto sarà notevole: per gli studenti rappresenta una vacanza anticipata, mentre per i genitori la notizia è arrivata all’improvviso, rendendo difficile riorganizzare le giornate lavorative e familiari.
Il Decreto Legge Elezioni stabilisce che, in occasione di referendum ed elezioni amministrative, le scuole utilizzate come seggi debbano essere sgomberate e disponibili almeno 48 ore prima dell’apertura dei seggi e restino chiuse fino al termine delle operazioni di scrutinio. Questo comporta una sospensione delle attività didattiche tra il 6 e il 10 giugno. Il provvedimento coinvolge istituti primari, secondari e scuole dell’infanzia, anche comunali, se utilizzati come seggio. In casi specifici, come avvenuto nel comune di Reggello, è stata estesa la chiusura anche ai nidi.
Genitori preoccupati e maturandi in difficoltà per la chiusura delle scuole
La chiusura anticipata delle scuole ha suscitato forti reazioni, soprattutto tra le famiglie, come riportato da Quotidiano.net. Molti genitori hanno segnalato la mancanza di preavviso e l’assenza di servizi alternativi, in particolare per i bambini che frequentano le scuole dell’infanzia o le classi primarie. Nei nuclei familiari in cui entrambi i genitori lavorano, l’organizzazione familiare è stata stravolta.
Accanto al disagio delle famiglie, si aggiunge la preoccupazione per gli studenti dell’ultimo anno delle superiori: la Maturità 2025 inizierà con la prima prova scritta il 18 giugno, appena una settimana dopo la chiusura forzata. Per molti istituti, questo comporta la compressione del programma finale, con minori occasioni di verifica e meno tempo per il ripasso collettivo. Dirigenti e insegnanti stanno cercando soluzioni rapide per recuperare lezioni e test. Anche se dovuta a cause di forza maggiore, l’interruzione scolastica impatta sull’intero percorso formativo delle ultime settimane.