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Campania nella paura per il blocco DIESEL | 1 automobilista su 3 rischia la stangata, queste le vetture vietate da subito

Blocco auto
Presto in vigore il blocco dei diesel Euro 5 – pexels – salernosera

La tecnologia che corre, l’inquinamento che avanza: ecco le nuove limitazioni per evitare grossi guai

Quando si parla di limitazioni al traffico, di blocchi ai veicoli inquinanti e di misure drastiche contro lo smog, il pensiero corre spesso al Sud, in particolare alla Campania, con le sue città affollate, il traffico caotico e i provvedimenti anti-smog annunciati e poi rinviati. Ma stavolta la sorpresa arriva dal Nord. A partire dal 1° ottobre 2025, infatti, scatterà un blocco che riguarderà i veicoli diesel Euro 5, e non sarà Napoli a fermarsi, ma le principali città della Pianura Padana: da Milano a Torino, da Bologna a Verona.

Il provvedimento riguarda in particolare i comuni con più di 30.000 abitanti delle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le quattro Regioni che aderiscono all’Accordo di Bacino Padano. Il motivo? Contrastare l’inquinamento dell’aria, in un’area geografica particolarmente penalizzata per conformazione e condizioni climatiche: la Pianura Padana, infatti, è una delle zone d’Europa con i più alti livelli di PM10 e biossido di azoto. Le emissioni dei veicoli diesel contribuiscono in modo significativo a questi valori.

Il blocco sarà operativo nei giorni feriali, ma l’orario varierà da regione a regione. In Lombardia, ad esempio, lo stop ai diesel Euro 5 sarà dalle 7:30 alle 19:30; in Piemonte dalle 8:30 alle 18:30; mentre Emilia-Romagna e Veneto adotteranno orari simili, con possibili variazioni locali. Le regole saranno uniformate, ma con una certa flessibilità di attuazione, soprattutto per quanto riguarda le deroghe e i controlli.

I veicoli diesel Euro 5 interessati dal provvedimento sono quelli immatricolati tra il 2011 e il 2015, e rappresentano una quota significativa del parco auto circolante. Per molti automobilisti, si prospetta una difficile transizione: dover cambiare auto, orientarsi verso modelli elettrici o ibridi, o affrontare le limitazioni alla mobilità quotidiana.

Soluzioni alternative

Tuttavia, esistono alcune soluzioni alternative. Una su tutte è il sistema Move-In (Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti), già attivo in Lombardia e in fase di estensione alle altre regioni. Il sistema consente ai veicoli soggetti a limitazioni di circolare per un numero limitato di chilometri annuali, monitorati da un dispositivo installato a bordo. Una soluzione temporanea, ma utile per chi utilizza l’auto solo occasionalmente o non può permettersi un nuovo veicolo nell’immediato.

La misura, sebbene drastica, è parte di un piano più ampio per il risanamento dell’aria e il raggiungimento degli obiettivi climatici europei. Le regioni del Nord, dopo anni di deroghe e rinvii, stanno finalmente affrontando il problema in modo strutturale. È una svolta epocale per la mobilità urbana, che potrebbe aprire la strada a ulteriori provvedimenti, coinvolgendo in futuro anche i veicoli Euro 6.

Automobile
Alcuni diesel sono diventati troppo inquinanti – depositphotos – salernosera

Una storia che ha del paradossale

Ecco quindi svelato il paradosso: sembra una tipica storia “all’italiana”, dove si immagina il Sud protagonista di misure confusionarie e impattanti, ma questa volta il Sud – e in particolare la Campania – rimane fuori dal provvedimento, mentre è il Nord, solitamente considerato più efficiente e moderno, a dover affrontare la sfida più dura nella lotta allo smog.

Il blocco dei diesel Euro 5 è solo l’inizio. La vera domanda ora è: l’Italia sarà pronta ad affrontare il futuro della mobilità sostenibile in modo equo e senza lasciare nessuno indietro?