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Campania prima in Italia, arriva il BONUS DONNA da quasi 700€ al mese | Presentati al CAF con questo pezzo di carta

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Bonus Donne 2025 – pexels – salernosera

Il nuovo “Bonus Donne 2025”, a primo impatto potrebbe sembrare un’iniziativa riservata esclusivamente alla Campania o alle regioni del Sud Italia.

Effettivamente, molte delle comunicazioni iniziali si sono concentrate su questi territori, generando l’impressione che fosse un’opportunità limitata geograficamente.

Il cuore del provvedimento è molto chiaro: aiutare le donne a inserirsi (o reinserirsi) nel mondo del lavoro, soprattutto quelle in situazioni di svantaggio. Parliamo di un incentivo rivolto alle aziende private che decidono di assumere donne disoccupate, offrendo loro un esonero contributivo del 100% per un massimo di 650 euro al mese, per una durata complessiva di due anni. È un’occasione significativa, sia per le lavoratrici che per le imprese.

Ma chi può beneficiarne? Le condizioni sono diverse. Rientrano nel bonus le donne disoccupate da almeno 24 mesi, oppure da 6 mesi se residenti in una delle regioni del Sud – tra cui Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e le altre della Zona Economica Speciale (ZES). Rientrano anche le donne disoccupate da almeno 12 mesi che abbiano lavorato in settori dove il divario di genere è ancora particolarmente marcato, come l’edilizia, l’industria, l’agricoltura o i trasporti.

Un aspetto importante da sottolineare è che questa agevolazione vale solo per le assunzioni a tempo indeterminato, e non è applicabile nel pubblico impiego né nei contratti di lavoro domestico o a chiamata. In pratica, si cerca di creare occupazione stabile, puntando a percorsi lavorativi duraturi, non a soluzioni temporanee.

La procedura per le imprese

Per le imprese interessate, la procedura è relativamente semplice ma richiede attenzione: la domanda deve essere presentata all’INPS tramite il Portale delle Agevolazioni prima di procedere con l’assunzione. Una volta ricevuta conferma, si hanno dieci giorni di tempo per avviare il contratto. È un meccanismo pensato per garantire trasparenza e per evitare che il bonus venga richiesto in modo retroattivo.

Un altro elemento che vale la pena evidenziare è che questo bonus può essere cumulato con altri incentivi, come quello destinato alle lavoratrici madri. Tuttavia, non è compatibile con alcuni altri strumenti, come ad esempio l’incentivo NASpI o la decontribuzione Sud.

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Il Bonus Donne 2025 è una misura a livello nazionale – pexels – salernosera

Una misura a livello nazionale

Nonostante le prime notizie facessero pensare a un provvedimento su misura per il Mezzogiorno, il Bonus Donne 2025 è quindi una misura nazionale, che guarda a tutto il Paese e vuole rappresentare un passo concreto verso una maggiore equità nel mondo del lavoro.

Secondo le stime, potrebbero essere oltre 24.000 le donne a beneficiare di questa iniziativa. Una spinta importante per colmare un gap occupazionale che, ancora oggi, pesa troppo nel nostro Paese.