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Solo 380 anime ed é il BORGO DEI PUFFI nel Sannio | Qui si appartengono tutti, i cognomi sono 3 in croce

Piccolo villaggio
Piccolo villaggio- foto di Stepan Vrany da Pexels- SalernoSera.it

Un posto fatato, che sembra abitato da minuscoli esseri fantastici: ecco cosa si nasconde in questa località sannita e come visitare il borgo più piccolo della provincia di Benevento.

Nel cuore dell’Appennino campano, alle falde del monte Calvello, sorge un piccolo comune che sfida il tempo e la modernità con il silenzio dei suoi boschi e gli scorci paesaggistici di rara bellezza.

Ginestra degli Schiavoni conta appena 384 abitanti, ma custodisce un patrimonio storico e naturale che sorprende chiunque si trovi a visitare questo luogo o ci passi per raggiungere altre destinazioni.

Il territorio si estende tra querce, faggi e pioppi, solcato da brevi rami fluviali e frequentato da rapaci come poiane, gufi e barbagianni, specie che hanno trovato qui la loro casa da secoli.

Si può definire “Borgo dei puffi” per il numero esiguo di persone che vivono qui e perché è conosciuto come il borgo più piccolo della provincia di Benevento.

Le origini e la storia di Ginestra degli Schiavoni, il più piccolo borgo del Sannio

Le prime tracce di questo borgo risalgono al periodo normanno, quando il nome “Ginestra” venne attribuito a causa della vasta diffusione della pianta omonima. Ma la vera svolta arrivò nel Quattrocento, con l’arrivo di comunità slave e albanesi in fuga dalle coste balcaniche. Questi erano provenienti proprio dalla Schiavonia e diedero al paese il secondo nome che ancora oggi lo distingue: “degli Schiavoni”.

In epoca feudale, poi, il paese passò sotto numerose famiglie nobiliari, dai Carafa ai Caracciolo, fino ai Ciaburro, che ressero il feudo fino al 1938, come riportato da Wikipedia. Il cuore del centro storico si sviluppò attorno alla torre normanna, poi inglobata nel palazzo baronale. Dopo il devastante sisma del 1688, il borgo ha cambiato volto, passando attraverso diversi progetti di ricostruzione.

Pale eoliche
Pale eoliche- foto di Meriç Tuna da Pexels-SalernoSera.it

Cosa vedere a Ginestra degli Schiavoni: musei e monumenti

Nonostante la dimensione ridotta, Ginestra degli Schiavoni ha saputo reinventarsi. Oltre all’agricoltura e alla pastorizia, l’economia locale oggi conta anche su parchi eolici e impianti fotovoltaici. A raccontare quest’anima sostenibile sono le testimonianze raccolte nel Museo delle Energie Rinnovabili.

Il paese è attraversato dalla storica via Francigena e partecipa al progetto turistico-religioso Viaticus. Tra i monumenti che meritano una visita spiccano la Chiesa Madre, con pianta circolare e dedicata ai Santi Pietro e Paolo, e la Cappella di Sant’Antonio, luogo simbolico per pastori e viandanti. Nonostante l’avvento della modernità questo borgo sembra resistere al trascorrere del tempo conservando il fascino di un passato fiabesco e incontaminato.