A Benevento succede l’impensabile | Trovato un nuovo Castello di HOGWARTS: all’ingresso trovi streghe, monaci e un leone di pietra

La Rocca dei Rettori di Benevento è uno dei simboli storici più significativi della città, situata nel punto più elevato del centro storico, in posizione strategica tra il fiume Sabato e il Calore.
La sua storia affonda le radici nel IV secolo a.C., quando l’altura su cui sorge venne utilizzata dai Sanniti come punto difensivo. Successivamente, durante il periodo romano, l’area fu trasformata in un impianto termale noto come Castellum aquae, i cui resti sono tuttora visibili nei giardini posteriori della Rocca.
Con l’arrivo dei Longobardi nel 570 d.C., Benevento divenne capitale del Ducato e poi del Principato della Longobardia meridionale. In questo contesto, l’area della Rocca assunse una nuova funzione militare, e intorno all’anno 875 fu costruito un torrione come parte del sistema difensivo urbano.
Tuttavia, fu solo nel 1320 che la struttura iniziò ad assumere l’aspetto attuale, grazie all’intervento di papa Giovanni XXII, che ordinò la costruzione di un edificio fortificato destinato ad accogliere i Rettori Pontifici, cioè i governatori inviati dalla Santa Sede per amministrare la città.
La costruzione inglobò strutture preesistenti, come Porta Somma e il monastero benedettino di Santa Maria a Porta Somma. Le monache del monastero furono trasferite, e l’edificio monastico venne demolito per far posto alla nuova sede del potere papale. Il complesso si articolava in due strutture principali: il castrum, cioè la parte fortificata, e il palatium, destinato alla residenza vera e propria. Il tutto era circondato da mura, fossati e dotato di ponti levatoi.
L’architettura attuale
La Rocca si presenta oggi come un’unione di due corpi architettonici distinti. Il primo è il torrione angolare di epoca longobarda, alto circa 28 metri e caratterizzato da una pianta poligonale, bifore ogivali e barbacani.
Il secondo è il Palazzo dei Governatori Pontifici, a pianta rettangolare, con un cortile interno e articolato su tre piani. Al piano terra si trovano le antiche carceri, mentre un imponente scalone conduce ai saloni del piano nobile, decorati con soffitti in legno e affreschi settecenteschi.
Le tante trasformazioni
Nel corso dei secoli, la Rocca ha subito numerose trasformazioni. Nel XVI secolo venne adibita a carcere, una funzione che mantenne fino al 1865. Dopo il terremoto del 1702, l’edificio subì lavori di ricostruzione che ne modificarono parzialmente l’aspetto originario. Oggi, la Rocca ospita la sede istituzionale della Provincia di Benevento e una sezione del Museo del Sannio. Quest’ultima custodisce documenti storici, busti, editti papali e altre testimonianze del passato della città.
I giardini che circondano la Rocca sono anch’essi di grande interesse: ospitano un lapidario con miliari della via Traiana, reperti romani e opere d’arte moderna. Tra queste spicca “Memoria è”, un’installazione dedicata alle vittime della Shoah. La Rocca dei Rettori rappresenta dunque un punto di riferimento culturale e storico di straordinario valore, capace di raccontare con le sue pietre secoli di storia beneventana.