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Agenzia delle Entrate, con questo controllo ti LEVANO tutti i Bonus | Tutta colpa di questa fattura: è come buttare i soldi dalla finestra

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Bonus: ecco cosa fare per non perderne nemmeno uno – pexels – salernosera

Nel panorama dei bonus fiscali 2025, sempre più italiani cercano di approfittare delle agevolazioni previste per interventi sulla casa, miglioramenti energetici, ristrutturazioni e molto altro.

Ma c’è un dettaglio, all’apparenza secondario, che potrebbe mettere tutto a rischio: la corretta intestazione delle fatture. Sì, perché anche un errore semplice, come dimenticare di cointestare un documento di spesa, può significare l’esclusione dal beneficio fiscale. E a quel punto, addio detrazione.

Il problema nasce soprattutto quando le spese vengono sostenute da più persone: pensiamo a una coppia, a due fratelli proprietari dell’immobile o a una comproprietà. Se sulla fattura compare solo uno dei nomi, anche se il pagamento è stato diviso equamente, l’Agenzia delle Entrate potrebbe considerare non valida la richiesta di detrazione per chi non figura nel documento. In altre parole, se non ci sei sulla carta, è come se non avessi mai pagato.

A ricordarlo è anche l’Istituto di Scienze per il Patrimonio Culturale del CNR, che ha pubblicato un avviso su questo tipo di svista, definendola “banale ma pericolosa”. E, purtroppo, non è l’unico scoglio in cui ci si può imbattere quando si cerca di accedere ai bonus.

C’è poi il famoso “bonifico parlante“, strumento necessario per dimostrare la tracciabilità dei pagamenti. Anche qui basta poco per invalidare tutto: se si sbaglia la causale, se manca il codice fiscale del beneficiario della detrazione o la partita IVA dell’impresa, la detrazione salta. È fondamentale controllare che il bonifico sia compilato in modo corretto e completo prima di eseguirlo.

Ricordare sempre di chiedere la fattura

Altra dimenticanza diffusa riguarda la richiesta della fattura vera e propria. Può sembrare strano, ma molti, magari per distrazione o per fiducia nell’impresa, si accontentano di uno scontrino o di una ricevuta. Errore grave: senza fattura, il bonus non è applicabile.

Ma non finisce qui. Alcuni bonus richiedono anche adempimenti burocratici precisi, come l’invio della comunicazione all’ASL prima dell’inizio dei lavori o la presenza del DURC, il Documento Unico di Regolarità Contributiva, per l’impresa esecutrice. Anche in questi casi, dimenticare un passaggio può costare la revoca dell’agevolazione, anche quando tutto è stato fatto in buona fede.

Bonus edilizio
Bonus edilizio: attenzione ai cosiddetti “bonifici parlanti” – pexels – salernosera

Massima attenzione ai dettagli

Il consiglio, insomma, è chiaro: prestare massima attenzione a ogni fase del processo. Dalla corretta intestazione delle fatture alla precisione nei bonifici, fino alla documentazione da presentare prima e dopo i lavori. Il rischio è quello di vedersi negare il rimborso fiscale su migliaia di euro, solo per una svista.

Chi ha dubbi farebbe bene a rivolgersi a un professionista o a un CAF, perché quando si parla di bonus fiscali, la precisione non è solo una questione burocratica: è il passaporto per non perdere un’occasione preziosa.