Non distante da Caserta vi è il BORGO DELL’ALLEGRIA | Un solo abitante, 400 gatti e un campanile che suona ogni notte alle 3

Nel cuore del Parco Nazionale del Matese, a oltre 900 metri di altitudine, si nasconde una perla rara della provincia di Caserta, un borgo dalle caratteristiche uniche.
Arroccato su uno sperone roccioso tra il lago di Letino e il lago di Gallo Matese, questo piccolo borgo montano sembra uscito da una cartolina d’altri tempi. Qui, dove la natura regna sovrana e il tempo pare essersi fermato, ogni angolo racconta una storia e ogni silenzio accompagna il viaggiatore in un’esperienza autentica e fuori dai soliti itinerari turistici.
Il nome del paese richiama la mitologia greca: Letino deriva infatti dal fiume Lete, il celebre “fiume dell’oblio”, che secondo le credenze antiche faceva dimenticare ai defunti la loro vita terrena. Lo stesso fiume viene citato anche da Dante nel Purgatorio, confermando il fascino letterario e simbolico che da sempre accompagna queste terre.
È proprio nel territorio comunale che il fiume ha origine, dando vita alle spettacolari Grotte di Cauto: un sistema carsico ricco di stalattiti e stalagmiti, in parte visitabile, che aggiunge un tocco misterioso a un paesaggio già incantevole.
Passeggiando nel centro storico di Letino si ha l’impressione di entrare in un mondo parallelo. Le stradine strette, le case in pietra, i tetti di coppi rossi e le fontane antiche formano un insieme armonioso e suggestivo. A dominare il borgo è il Castello medievale, risalente all’XI secolo, le cui mura proteggono ancora oggi il Santuario di Santa Maria del Castello, costruito nel Seicento. Luogo di culto e cuore spirituale della comunità, il santuario è meta di pellegrinaggi, soprattutto in occasione delle festività estive.
Il Lago di Letino un paradiso per gli escursionisti
Non si può visitare Letino senza fermarsi sulle sponde del suo lago. Creato artificialmente nel 1911 per alimentare una centrale idroelettrica, il lago di Letino è oggi un paradiso per escursionisti, fotografi e amanti del turismo naturalistico. Le sue acque limpide riflettono i boschi rigogliosi che lo circondano e offrono un’oasi di pace dove rilassarsi, camminare o semplicemente contemplare il paesaggio.
A dare ulteriore anima al borgo sono le sue tradizioni. In agosto, durante la festa della Madonna del Castello, le donne di Letino indossano con orgoglio il costume tradizionale: un tripudio di colori, tessuti pregiati e decorazioni che raccontano storie di famiglia e identità condivisa. I riti religiosi si alternano a canti, balli e momenti conviviali che rinsaldano il legame tra abitanti e visitatori.
Quel curioso episodio rimasto nella storia
Letino vanta anche un capitolo curioso della storia italiana. Nel 1877 fu teatro della “Repubblica sociale anarchica”, un esperimento politico durato appena pochi giorni, nato dall’azione di un gruppo di militanti anarchici. Un episodio quasi dimenticato, ma che testimonia la vivacità intellettuale e sociale di questo luogo, capace di sorprendere sotto ogni aspetto.
Oggi Letino è la meta ideale per chi cerca un turismo lento, sostenibile e profondamente umano. Immerso in una natura incontaminata, ricco di storia e tradizioni, il borgo rappresenta un rifugio per l’anima e una finestra su un’Italia che resiste e incanta.