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Stai regalando quasi 7mila euro all’Agenzia delle Entrate e non lo sai nemmeno | Scarica il modulo e ottieni il rimborso

Rimborso tasse
Pronti rimborsi fiscali per gli italiani – pexels – salernosera

Un’opportunità insperata, ma reale, si sta profilando per migliaia di contribuenti italiani: fino a 6.800 euro di rimborsi fiscali

Possono essere richiesti all’Agenzia delle Entrate per somme non corrisposte, risalenti addirittura al 2010. Ma c’è una scadenza imminente da rispettare: maggio 2025 è il termine ultimo per presentare domanda, dopodiché il diritto al rimborso si considererà decaduto. Un’occasione concreta, ma che richiede tempestività e attenzione.

La notizia, rilanciata da diverse testate online, sta cominciando a circolare sui social e tra gli sportelli dei CAF: si tratta di crediti fiscali non riscossi, spesso legati a detrazioni non calcolate correttamente, errori nei modelli 730, o rimborsi mai erogati per imposte pagate in eccesso.

Il fenomeno riguarda in particolare quei contribuenti che negli anni hanno effettuato la dichiarazione dei redditi ma non hanno mai verificato se effettivamente quanto spettava loro sia stato effettivamente rimborsato.

In molti casi, si tratta di errori materiali, ritardi o dimenticanze da parte dell’amministrazione fiscale, o anche dell’intermediario (CAF o commercialista). Altre volte, invece, i contribuenti stessi hanno rinunciato a recuperare piccoli importi, che nel tempo, però, possono sommarsi fino a raggiungere cifre interessanti, anche superiori a 6.000 euro.

Una possibilità concreta

La possibilità di recuperare queste somme è concreta, ma richiede alcune azioni immediate. Innanzitutto, è necessario verificare lo storico delle proprie dichiarazioni dei redditi (dal 2010 in poi) e controllare se esistano crediti IRPEF, detrazioni per familiari a carico, spese sanitarie o altri oneri deducibili che non siano stati rimborsati. Questo si può fare accedendo al proprio cassetto fiscale sul portale dell’Agenzia delle Entrate (tramite SPID, CIE o CNS) o rivolgendosi a un professionista.

In caso si riscontrino somme non percepite, si può presentare un’istanza di rimborso direttamente all’Agenzia delle Entrate. Il modulo è scaricabile dal sito ufficiale dell’Agenzia e va compilato indicando con precisione l’anno d’imposta, l’importo spettante e i riferimenti della dichiarazione interessata. La domanda può essere inviata telematicamente o consegnata fisicamente presso gli uffici territoriali, ma deve pervenire entro maggio 2025, termine ultimo previsto dalla normativa sulla prescrizione decennale.

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Se ci si muove per tempo si possono recuperare molti soldi – pexels – salernosera

Ci vuole tempo e attenzione

Non mancano, però, gli ostacoli: molti cittadini ignorano l’esistenza di questa possibilità, altri non hanno conservato le documentazioni necessarie. Tuttavia, in presenza di dati fiscali digitali (oggi facilmente reperibili sul portale dell’Agenzia), è possibile ricostruire anche le posizioni più datate. Secondo alcune associazioni dei consumatori, si stima che oltre un milione di italiani possa avere diritto a rimborsi pendenti e non riscossi, per un totale che supererebbe il miliardo di euro.

Una cifra enorme, che racconta non solo della complessità del sistema fiscale italiano, ma anche di una scarsa consapevolezza dei diritti del contribuente. In definitiva, verificare la propria posizione fiscale può valere migliaia di euro. Un’azione che richiede un po’ di tempo e attenzione, ma che può trasformarsi in un recupero economico significativo. Il consiglio, quindi, è uno solo: non aspettare l’ultimo minuto. Se hai dubbi, chiedi al tuo commercialista o a un CAF. Perché dopo maggio, anche un errore dell’Agenzia potrebbe non essere più sanabile.