Cani: queste razze sono considerate pericolose | Quali sono e perché fare attenzione
Alcune razze canine sono spesso al centro di dibattiti sulla sicurezza: ecco quali sono considerate più pericolose e perché.
Il tema dei cani considerati pericolosi torna spesso al centro del dibattito pubblico, soprattutto dopo episodi di cronaca che coinvolgono razze di grande taglia o dall’indole forte.
La questione è complessa: ogni cane può potenzialmente diventare aggressivo se mal gestito, ma alcune razze sono più frequentemente coinvolte in incidenti gravi.
E questo dipende sia dalla loro forza fisica che dalla scarsa preparazione dei proprietari.
Ma quali sono le razze considerate pericolose? E a cosa bisogna fare attenzione? Scopriamolo insieme.
Un contesto tra scienza e pregiudizio
L’idea che alcune razze siano intrinsecamente pericolose non ha solide basi scientifiche. Esperti in comportamento animale sottolineano che l’aggressività dipende da molte variabili: ambiente in cui il cane cresce, livello di socializzazione, educazione ricevuta e soprattutto la responsabilità del proprietario.
Un cane forte e reattivo, se affidato a un padrone inesperto o negligente, può diventare un rischio. Al contrario, anche le razze considerate più tranquille possono causare danni, ma la loro forza fisica ridotta fa sì che gli episodi gravi siano meno frequenti.
Una questione di educazione e responsabilità
In Italia, nel 2007, un’ordinanza del Ministero della Salute aveva individuato diverse razze canine da monitorare con maggiore attenzione. Questa normativa è stata abolita nel 2009, su parere contrario di enti come l’Ente nazionale di cinofilia italiana, che hanno evidenziato l’assenza di prove oggettive a sostegno della pericolosità “di razza”. Ancora oggi, però, queste razze sono spesso incluse nelle polizze assicurative come “a rischio”. La lista individuava come pericolose le seguenti razze:
- Rottweiler
- Cane da pastore di Charplanina
- Cane da pastore dell’Anatolia
- Cane da pastore dell’Asia centrale
- Cane da pastore del Caucaso
- Cane da Serra di Estrela
- Mastino napoletano
- Perro da canapo majoero
- Dogo canario
- Pit bull mastiff (razza non riconosciuta da ENCI o FCI)
- Pit bull terrier
- Rafeiro do Alentejo
- Bulldog americano
- Tosa inu
- Bull Terrier
Venivano considerate tali per la loro forza fisica, la storia di selezione per compiti di guardia o difesa e, in alcuni casi, una maggiore propensione a reazioni aggressive se non correttamente gestite. Tuttavia, come abbiamo visto, non esistono razze “cattive” per natura: la differenza la fa sempre l’educazione, la socializzazione precoce e la responsabilità del proprietario. Chi sceglie di adottare una di queste razze, dunque, deve affidarsi a un addestratore esperto, garantire una corretta socializzazione e rispettare tutte le norme di sicurezza, soprattutto in presenza di bambini o in luoghi pubblici, come l’uso del guinzaglio e della museruola.