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Ai piedi di una splendida valle salernitana nasce il BORGO DELLA QUIETE | Chi non vuole rogne, è nel posto giusto

Caciocavallo podolico
Caciocavallo podolico, una specialità di San Gregorio Magno – salernosera

Nel cuore della provincia di Salerno, al confine con la Basilicata, sorge un piccolo comune che conserva intatto il fascino della storia

Un borgo che tuttavia, allo stesso tempo, non smette di guardare avanti: un borgo campano di circa 4.200 abitanti, incastonato tra le colline dell’Appennino lucano e la suggestiva cornice del Vallo di Diano.

San Gregorio Magno è uno di quei luoghi che sembrano sospesi nel tempo, con il suo centro storico fatto di vicoli stretti, case in pietra e piazze silenziose che raccontano secoli di vita rurale. Eppure, a dispetto delle apparenze, questo paese sta scrivendo una nuova pagina della sua storia, puntando sulla valorizzazione del territorio, della cultura e del turismo sostenibile come leve per rilanciare l’economia locale e contrastare lo spopolamento.

Il legame con la tradizione resta fortissimo, soprattutto grazie alla vivacità delle feste popolari e alla musica tradizionale. San Gregorio Magno è infatti noto per aver mantenuto viva la cultura dei canti popolari e delle zampogne, strumenti simbolo dell’identità pastorale dell’area. Non è raro, ancora oggi, imbattersi in suonatori che percorrono le vie del paese in occasione delle celebrazioni religiose, come quelle dedicate a San Gregorio Magno, patrono del paese, o durante il periodo natalizio, in cui l’atmosfera si riempie di suoni antichi e familiari.

Una forte produzione enogastronomica

Un altro punto di forza del territorio è la produzione enogastronomica. L’area è inserita nella zona di produzione del celebre caciocavallo podolico, formaggio di antichissima tradizione, ottenuto da latte crudo di vacche allevate al pascolo. L’agricoltura e la pastorizia rappresentano ancora oggi una risorsa fondamentale per l’economia locale, e negli ultimi anni si è assistito a un ritorno dei giovani verso la terra, grazie anche a progetti di agricoltura sostenibile e filiera corta.

San Gregorio Magno, consapevole del valore del suo patrimonio naturale e culturale, sta cercando di attrarre nuovi visitatori promuovendo forme di turismo lento e autentico. I sentieri che attraversano il territorio, le grotte naturali e la vicinanza con il Parco Nazionale del Cilento offrono ottime opportunità per escursioni, trekking e cicloturismo. Inoltre, l’interesse verso l’ospitalità diffusa – con case vacanza e B&B ricavati da abitazioni storiche – sta contribuendo a rianimare il borgo, soprattutto nei mesi estivi.

Trekking
Nei dintorni di San Gregorio Magno si può fare molto trekking – pixabay – salernosera

Tradizione e innovazione

Non manca, infine, l’attenzione per l’innovazione. Pur nel rispetto della tradizione, il Comune ha avviato iniziative volte a migliorare i servizi digitali e a favorire una maggiore connessione tra i cittadini, in particolare i più giovani. L’idea è quella di costruire un ponte tra passato e futuro, mantenendo salda l’identità culturale ma aprendosi al mondo.

In un’epoca in cui molti borghi italiani rischiano l’abbandono, San Gregorio Magno rappresenta un esempio di resilienza, capace di rinnovarsi senza rinunciare all’anima che lo rende unico. Un luogo dove il tempo sembra rallentare, ma dove il futuro ha già iniziato a farsi spazio.