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Risvegliata dal passato la CITTÀ DELLE PIETRE, è la vera scoperta in Campania | Boom di turisti previsti per Maggio

Savignano Irpino
Le bellezze della Valle del Cervaro-Miscano – facebook – salernosera.it

Boom di richieste per la Città delle Pietre, in hype per i tanti ponti di aprile e il Primo Maggio. Tutto da vedere, ma bisogna sbrigarsi.

C’è un angolo d’Italia dove il tempo sembra essersi fermato, dove la natura regna sovrana e l’aria profuma di quiete e autenticità. È la Valle del Cervaro-Miscano, un territorio al confine tra Campania e Puglia, finora poco conosciuto ma i hype grazie principalmente al passaparola. Ma non solo.

C’è di tutto qui, bellezze paesaggistiche, storia e tradizioni. Colline morbide e campi coltivati a perdita, boschi silenziosi, punteggiati da casali antichi e tratturi che un tempo segnavano le rotte della transumanza.

Il fiume Cervaro e il torrente Miscano, da dove prende il nome la valle, è un caleidoscopio di colori: dai verdi intensi della primavera ai caldi ocra dell’estate, fino ai colori intensi dell’autunno. Ogni stagione ha una caratteristica peculiare che la rende unica nel suo genere.

Chi arriva in Valle del Cervaro-Miscano stacca la spina dalla routine stressante di traffico, clacson, caos e una squintalata di persone che affollano metropoli e città. Ci vuole proprio con tutti questi ponti un po’ di tregua dal caos. Già perché nella Valle del Cervaro-Miscano, un bel silenzio non fu mai scritto.

Luoghi ideali per chi vuole staccare la spina

In mezzo a tanta natura stanno piacevolmente stupendo quei piccoli borghi che sembrano usciti da un libro di storia. Un autentico boom di turisti ultimamente per Greci, Casalbore, Montecalvo Irpino, Orsara di Puglia e tanti altri centri.

Ogni paese ha una storia da raccontare, tra vicoli in pietra, castelli, chiese romaniche e tradizioni millenarie attendono il viaggiatore curioso. Per tutto il resto c’è sempre una tavola pronta per rifocillarsi: formaggi locali, pasta fatta a mano, salumi artigianali e il celebre pane di Montecalvo, ancora cotto nei forni a legna secondo l’antica tradizione. Non solo.

Savignano Irpino
Una vista di Savignano Irpino – facebook – salernosera.it

Una valle da valorizzare

C’è un borgo di poco più di mille anime a una settantina chilometri da Avellino, che sta valorizzando un’intera valle. È Savignano Irpino, tra il fiume Cervaro su due alti colli, il Tombola e il Calvario, dalla storia millenaria, conservata nel suo caratteristico centro abitato, accogliente rifugio di antiche tradizioni.

I suoi luoghi stanno conquistando l’interesse di tutti. Colpisce il Castello dei Guevara con i suoi resti dell’impianto originario, ma anche la Chiesa Madre di San Nicola e Sant’Anna. La Chiesa del Purgatorio custodisce la statua settecentesca della Madonna Immacolata. Tra il sacro e il laico spicca il Palazzo Orsini, voluto fortunatamente da Papa Benedetto XIII. Last but not least il Percorso Vita, un progetto di ingegneria naturalistica dove abitanti e turisti si tengono in forma con attività fisiche e imperdibili escursioni.