Cosa mi avete venduto al posto delle SALSICCE? Quello che è stato scoperto è incredibile: sono intervenute le autorità

Acquistare carne al supermercato dovrebbe assicurare ai consumatori una certa tranquillità sulla sua provenienza. Ma è sempre così?
Ma come funziona il tracciamento? Il tracciamento della carne nei supermercati è un sistema che consente di seguire il percorso della carne lungo tutta la filiera produttiva, dalla fattoria fino al banco vendita. Questo processo è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare, la qualità del prodotto e la trasparenza per i consumatori.
Il primo passo del tracciamento consiste nell’identificazione dell’animale. Ogni capo di bestiame viene identificato con un codice univoco, che permette di risalire all’allevamento di origine, alla razza e alle condizioni di allevamento.
Successivamente i dati degli animali vengono registrati in un database nazionale (ad esempio, la Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica in Italia). Quando l’animale viene macellato, il suo codice identificativo viene associato a un lotto di produzione.
La carne viene etichettata e se viene trasformata (es. salsicce, hamburger), il lotto rimane tracciabile. In fase di distribuzione e vendita, la carne viene confezionata e dotata di un’etichetta che riporta il numero di lotto e altre informazioni obbligatorie come l’origine. Infine le autorità sanitarie e i supermercati effettuano controlli periodici sulla tracciabilità. Se viene rilevato un problema (es. carne contaminata), il sistema di tracciamento permette di ritirare rapidamente i lotti difettosi.
L’incidente a Castel D’Ario
Purtroppo questo processo a volte si inceppa. In alcuni supermercati vengono trovati lotti di carne non tracciata. E’ accaduto in un supermarket di Castel D’Ario, Cremona. A seguito di un controllo da parte dei NAS sono stati sequestrati 55 kg di carne già scaduta e 150 kg di carne non tracciata.
A seguito del controllo e del sequestro, al negozio sono stati anche richiesti 12.500 euro di sanzione oltre alla chiusura dei reparti di macelleria e gastronomia per un supermercato di Castel d’Ario. Così i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Cremona, coadiuvati dai Carabinieri della Stazione di Castel d’Ario, al termine di una controllo nel negozio.

La nota ufficiale dei NAS
Nel reparto di gastronomia – come riferisce una nota dell’Arma – i Carabinieri hanno accertato la presenza di 55 chili di prodotti alimentari di vario genere, esposti alla vendita, con data di scadenza superata. I militari hanno rilevato la mancata applicazione delle procedure previste dal manuale HCCP.
Al legale rappresentante della società – spiega la nota – sono state contestate sanzioni amministrative per un importo di 12.500 euro. Considerate le gravi mancanze riscontrate, i Carabinieri del Nas hanno fatto intervenire anche i tecnici dell’Ats Val Padana, che hanno emesso due provvedimenti di sospensione delle attività riguardanti il reparto macelleria ed il reparto di gastronomia. Sono state imposte delle prescrizioni di adeguamento. Nei prossimi giorni continueranno i controlli.