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Campania, traffico illecito di rifiuti: coinvolti diversi gruppi di imprenditori

Cumulo di rifiuti (Pixabay) - salernosera.it
Cumulo di rifiuti (Pixabay) – salernosera.it

I rifiuti speciali abbandonati in Puglia, ma provenienti prevalentemente dalla Campania ammontano a circa 4mila tonnellate

Operazione importante da parte dei carabinieri del gruppo per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Napoli, che hanno eseguito numerose ordinanze cautelari personali e reali a carico di vari gruppi di imprenditori.

A loro carico pendono le accuse di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, provenienti in quantità massiccia per lo più dalla nostra regione. A disporre le misure è stato invece il gip presso il Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Nello specifico come si apprende da tgcom24.mediaset.it sono circa 4mila le tonnellate di rifiuti speciali (quelli derivanti dalle lavorazioni industriali per intenderci) abbandonati dall’organizzazione criminale.

Per compiere i loro loschi piani sono stati scelti dei capannoni in disuso della provincia di Taranto e Matera e anche delle aree agricole delle provincia di Cosenza. Insomma, un giro piuttosto grosso, che però non resterà impunito.

Il giro di persone coinvolte

Gli investigatori del Nucleo Operativo Ecologico, coordinati dalla Dda leccese si sono dedicati su un’organizzazione ben strutturata dedita allo smaltimento dei rifiuti speciali e che affonda le sue radici in Campania. Andando ancor più nel dettaglio, 9 persone hanno ricevuto l’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Lecce.

Oltre a loro, sono risultate coinvolte altre 34 persone, le quali sono state deferite all’autorità giudiziaria. D’altronde il lavoro d’indagine è stato meticoloso e accurato ed è stato condotto tramite intercettazioni di conversazioni, video e pedinamenti. Il tutto al fine di contrastare il triste fenomeno dell’abbandono dei rifiuti speciali pericolosi e non.

Indagine (Pexels) - salernosera.it
Indagine (Pexels) – salernosera.it

Come avveniva lo scarico illecito dei rifiuti

L’ingente mole di spazzatura delle varie attività venivano organizzate in balle reggiate composte prevalentemente da scarti provenienti dal trattamento dei rifiuti speciali. Successivamente invece di essere conferiti in siti di smaltimento o recupero autorizzati venivano trasportati e smaltiti abusivamente in capannoni abbandonati.

In questo modo è stata realizzata una vera e propria filiera del commercio illecito di rifiuti che ricomprendeva la fase di consegna, ricezione e smaltimento abusivo. Tra le varie località in cui sono stati individuati i rifiuti lasciati in maniera illegale oltre che deplorevole ci sono Pulsano in provincia di Taranto, Ferrandina in provincia di Matera, Cassano allo Ionio e Villapiana in provincia di Cosenza. Insomma, punti nemmeno così vicini tra loro, il che lascia intendere come tutto fosse stato curato nei minimi dettagli.