Pensioni 2025, ora ci vai anche con meno di 20 anni di contributi | Il Governo firma subito: prepara la domanda
Niente paura, anche chi ha non ha versato i contributi previsti dalla legge italiana può ottenere un sussidio durante la terza età. Ecco come
La pensione è da sempre uno dei temi che sta a più a cuore agli italiani. Nel momento in cui si inizia a lavorare l’obiettivo è quello di accumulare gli anni di contributi necessari per poter ottenere una buona pensione e vivere una vecchiaia dignitosa.
Stando alle norme vigenti in linea di massima si va in pensione al raggiungimento del 67esimo anno di età e aver versato almeno 20 di contributi. Poi ci sono tante altre casistiche differenti che consentono di poter uscire dal mondo del lavoro anche prima, ma questo ovviamente dipende dalla situazione contributiva del singolo individuo.
La preoccupazione però scatta nel momento in cui per un motivo o per un altro non è stato possibile raggiungere i contributi minimi richiesti. Ma cosa succede in quel caso? Si va comunque in pensione?
Anche in questo caso non esiste una risposta univoca, ma in generale esistono comunque delle alternative che qualora ci si ritrovi ad avere a che fare con dinamiche simili è bene prendere seriamente in considerazione.
Assegno sociale: i requisiti per poterlo ottenere
Stando a quanto riportato da inran.it una delle possibilità è quella dell’assegno sociale. Si tratta di una prestazione economica erogata direttamente dallo Stato a quei soggetti che hanno un reddito annuo inferiore a 6.947 euro. Se la persona è coniugata la soglia è invece 13.849 euro.
Come previsto dall’Inps chi rientra in questi parametri ha diritto a 534,41 euro euro per 13 mensilità. Gli interessati devono presentare l’apposita domanda agli enti competenti ed attendere l’accettazione della stessa.
Assegno over 60: ecco a chi spetta
Un’altra ancora di salvataggio è rappresentata dall’assegno over 60 conosciuto anche come l’assegno di inclusione. Per chi non la conoscesse è una delle misure più note introdotte nel 2024. Di fatto ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. I paletti in questi caso sono di gran lunga più stringenti. Per potervi accedere è infatti necessario che il nucleo familiare richiedente abbia al suo interno un soggetto minorenne, una persona disabile oppure un over 60.
Un altro fattore da tenere in conto è l’ISEE che non deve superare i 9.360 euro mentre il reddito familiare non deve sforare la soglia dei 6.000 euro. In ogni caso il massimo importo erogabile è di 500 euro al mese a cui si può aggiungere una quota destinata all’affitto pari a 280 euro mensili.