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Affitti brevi, vittoria clamorosa: i Comuni NON possono più fermarti | La sentenza‑bomba che fa tremare i sindaci

Bed & Breakfast
Meno restrizioni a chi vuole affittare la propria casa a turisti – pexels – salernosera

Gli affitti brevi continuano a far discutere, ma una recente sentenza del Consiglio di Stato ha tracciato una linea molto chiara.

I Comuni italiani non possono vietare né limitare le locazioni turistiche brevi quando sono svolte da privati cittadini che non agiscono come imprenditori.

Il caso che ha portato a questa importante pronuncia riguarda il Comune di Sirmione, una delle località turistiche più amate del Lago di Garda. Qui, una proprietaria aveva avviato la procedura prevista per affittare due appartamenti a fini turistici.

Dopo aver presentato una semplice Comunicazione di Inizio Attività (CIA), si è vista bloccare tutto dal Comune, che le ha imposto di produrre una serie di documenti aggiuntivi e l’ha diffidata dal procedere con gli affitti.

La proprietaria ha fatto ricorso e alla fine il Consiglio di Stato le ha dato ragione: il Comune non aveva alcun diritto di chiedere documentazioni ulteriori né, tantomeno, di vietarle la locazione.

Occorre fare un distinguo specifico

Il punto centrale della sentenza riguarda una distinzione fondamentale: affittare casa propria a turisti, senza trasformare questa attività in un vero e proprio business, non può essere considerato un’attività imprenditoriale. Di conseguenza, chi affitta in modo occasionale o saltuario non è soggetto agli stessi obblighi previsti per alberghi, bed and breakfast o altre strutture ricettive.

Per i privati che decidono di mettere in affitto un appartamento, dunque, non serve una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), né autorizzazioni particolari. Basta, nella maggior parte dei casi, una semplice comunicazione all’autorità locale, utile per fini statistici. La sentenza richiama anche la tutela della libertà contrattuale e del diritto di proprietà: due principi fondamentali che impediscono ai Comuni di introdurre vincoli non previsti dalla legge.

Turisti
Buone notizie per chi affitta per brevi periodi: si può fare senza grossi intoppi – pexels – salernosera

No alle restrizioni generalizzate

E nemmeno la lotta all’overtourism o la tutela della residenza possono giustificare restrizioni generalizzate. Se un Comune rileva problematiche di sicurezza o violazioni edilizie in un immobile, certo, può intervenire: ma non può vietare in modo generico l’affitto breve per finalità turistiche a chi opera in modo lecito. La decisione arriva in un momento in cui molte città italiane, soprattutto quelle a forte vocazione turistica come Firenze, Roma e Venezia, cercano di regolamentare il fenomeno degli affitti brevi. Tuttavia, secondo il Consiglio di Stato, ogni intervento deve rispettare i limiti imposti dalla legge nazionale e costituzionale.

Per i proprietari di case e appartamenti, la sentenza è un segnale positivo: chi affitta occasionalmente non dovrà affrontare iter burocratici pesanti o vedersi negare il diritto di locare il proprio immobile. Al contrario, chi svolge questa attività in maniera professionale – ad esempio gestendo più immobili con servizi accessori come reception o pulizia giornaliera – continuerà a essere soggetto alle regole previste per le imprese.